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Il bastione della Rimembranza

Il bastione Rimembranza (già baluardo di San Francesco) è situato al vertice settentrionale delle mura di Grosseto, non lontano dall'area di Porta Nuova, nel tratto della cinta muraria che collegava la porta oramai scomparsa all'imponente complesso del bastione Fortezza.
I lavori di costruzione, diretti da Simone Genga, furono eseguiti tra 1576 e il 1577. Il bastione prese il nome di baluardo di San Francesco per tutta l'epoca medicea.

 

La curiosità: Per favorire l'accesso al bastione, nel 1580 fu demolita una parte del convento francescano e realizzata la strada di circonvallazione interna nota successivamente come strada del “Giuoco del Cacio”.

Il bastione divenne un parco della “Rimembranza” solo nel 1924, quando il Comune di Grosseto deliberò che il bastione fosse adibito a parco in memoria dei caduti della prima guerra mondiale: tutti gli alberi presenti fatti piantare dai Lorena furono abbattuti e sostituiti con un boschetto di lecci, cipressi e pini dove ogni albero recava il nome di un caduto grossetano.

 Il parco della Rimembranza fu ufficialmente inaugurato da Galeazzo Ciano in persona il 6 novembre 1927, nel 1930 il monumento a Garibaldi fu spostato sul vicino Bastione Garibaldi ed al suo posto venne posizionato il Monumento ai caduti.

Proseguendo la passeggiata verso la Fortezza, si incontra un altro piccolo gioiello: il giardino dell’archeologia. Inizialmente, nei primi anni ’60, i reperti archeologici erano collocati proprio su questo segmento di mura, una "passeggiata archeologica” ispirata da Aldo Mazzolai, allora direttore del Museo civico archeologico di Grosseto, ed uno dei più amati narratori storici maremmani. Poi una serie di atti vandalici portarono a decidere di spostare i reperti nel "giardino dell'archeologia", che si trova di fronte al percorso sulle mura, ricavato dalla demolizione di un'ala del vecchio ospedale Misericordia e inaugurato nel 2018. Vi sono tutt’oggi posizionati un'urna cineraria etrusca in travertino, parte di una copertura a tetto etrusca, due sarcofagi romani e due vasche in marmo bianco con maniglie scolpite del II secolo d.C. Per visitare il giardino è sufficiente abbandonare momentaneamente il nostro percorso a passeggio sulle mura e scendere al piano stradale, dove un cancello ed una scalinata permettono l’acceso al giardino archeologico.

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