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Cosmopoli o Portoferraio
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Cosmopoli o Portoferraio

La città inespugnabile

Con poco meno di 12.000 abitanti, Portoferraio è il capoluogo dell’Isola d’Elba: la cittadina ha origini molto antiche, tanto che le sue splendide spiagge bianche (dette “delle Ghiaie”) secondo la tradizione sarebbero state il punto di sbarco degli Argonauti di Giasone alla ricerca di Circe.

L’isola dai mille fuochi (come veniva chiamata dai naviganti già in epoca etrusca) è stata da sempre un centro minerario, e Portoferraio che già ne reca traccia nel suo nome non è da meno: lo sviluppo turistico è tutto sommato recente. Il passaggio al mercato turistico è avvenuto solo dopo il declino dell’industria del ferro, che ha dominato la storia recente della città a aprtire dai primi insediamenti industriali nel 1900 fino all’inizio degli anni ’80. Questo fatto ne fa un luogo fondamentalmente incontaminato e genuino la cui visita non può mancare per chiunque sbarchi sulla splendida isola dell’Arcipelago toscano.

 

La storia di Portoferraio si intreccia con quella dei Medici proprio nella fase di espansione sui mari voluta da Cosimo: come scopriremo nel corso dell’itinerario, l’Isola d’Elba, posta al centro del mar Tirreno, era un crocevia nevralgico per chiunque volesse avere il controllo delle rotte.

Portoferraio fu infatti rifondata per volere di Cosimo I granduca di Toscana nel 1548, con l’eplicito obbiettivo di farne una città fortificata simbolicamente chiamata Cosmopoli («Città di Cosimo») concepita come presidio militare con lo scopo di difendere le coste toscane nonché come sede dei Cavalieri di Santo Stefano.

 

La città rimase sotto il controllo del Granducato di Toscana fino al XVIII secolo quando l'isola, per la sua posizione strategica, fu al centro di una guerra tra Francia, Austria e Inghilterra. Nel 1801 Portoferraio fu al centro di un lungo assedio tra la marina francese e quella anglo-toscana, che risultò vittoriosa, sebbene l'isola fu poi ceduta alla Francia. Nell'aprile 1814, con il Trattato di Fontainebleau, l'isola fu affidata a Napoleone Bonaparte come sede del suo primo esilio. Napoleone scelse Portoferraio come capoluogo dell'isola; nella città sono ancora presenti e visitabili le due ville che furono sua residenza, quella di San Martino e la Villa dei Mulini. Fu grazie al regno dell'imperatore francese, seppur breve (1814-1815), che Portoferraio crebbe in importanza e modernità in maniera esponenziale, come tutta l'isola del resto, grazie alle infrastrutture create e alla valorizzazione delle miniere di ferro di Rio Marina. In questo periodo Portoferraio divenne il porto adibito al trasporto del ferro dalle miniere elbane al continente, e da ciò deriva il nome attuale. Successivamente Portoferraio tornò sotto il dominio del Granducato di Toscana fino all'unità d'Italia nel 1860.

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