L’antica città romana di Fabricia, chiamata Ferraja in epoca medievale, era un luogo d’imprescindibile valore strategico per espandere il ducato Mediceo e rafforzare il suo potere sul Mediterraneo. Era perciò indispensabile proteggere la città dalle minacce delle scorribande dei pirati barbareschi, rendendola una corazzata sul mare.
Cosimo I chiamò a lavorare i suoi migliori architetti: Giovan Battista Bellucci, Giovanni Camerini e anche Bernardo Buontalenti. Le opere urbanistiche e di difesa realizzate da questi tre architetti sfruttarono la naturale conformazione dell’area ben incline alle esigenze difensive e resero la città di Cosimo uno dei porti più sicuri del Mediterraneo.
Il Forte Stella, la Torre della Linguella e il Forte Falcone sono i principali elementi della nuova città, collegati tra loro da un’imponente cinta muraria che chiudeva la città, creando un unico possente blocco difensivo. Inoltre, la città era separata dal resto dell’isola da un fossato e a ovest, il lato più a rischio di assalto nemico, furono costruiti poderosi bastioni a punta di diamante.
La città fortificata di Cosimo risultò effettivamente inespugnabile. Il resto dell’isola subiva duramente gli attacchi dei pirati, mentre Cosmopoli resisteva con successo.
Proprio grazie a questo progetto e a queste architetture militari ingegnose e strategiche, Portoferraio è stata infatti l’unica città in grado di resistere, nel 1553, agli attacchi del temibile pirata Dragut.
Ben presto la città accolse molte popolazioni elbane che cercavano un rifugio sicuro e contribuirono a popolare la città.
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