La costruzione del cosiddetto “Famedio” doveva in origine essere una nuova area dedicata ai dormitori dei pellegrini, ma rimase incompleto, sotto forma di ampio porticato
Si tratta di un porticato che in origine doveva ospitare i dormitori dei pellegrini. Incompleto, fu allora ampliato e trasformato in una sorta di porticato per offrire rifugio ai viaggiatori dalle intemperie.
Fu poi Francesco Domenico Guerrazzi a proporre di trasformare il loggiato in un famedio, cioè una sorta di Casa della fama o "Tempio della Fama", destinato ad ospitare le tombe dei livornesi illustri. Qui riposano proprio Guerrazzi, Enrico Pollastrini, Carlo Bini, Giovanni Fattori e Paolo Emilio Demi, mentre due lapidi ricordano Amedeo Modigliani e Pietro Mascagni, sepolti rispettivamente a Parigi e nel cimitero della Misericordia di Livorno.