La Terrazza Mascagni è oggi uno dei luoghi più iconici di Livorno, costruita a partire dagli anni venti del Novecento, ma restaurata nel dopoguerra, quando fu intitolata al compositore livornese Pietro Mascagni.
La Terrazza Mascagni è una grande piazza delimitata dal mare: il suo straordinario pavimento è costituito da una scacchiera di 8.700 metri quadrati formata da 34.800 piastrelle bianche e nere, incorniciato da un’elegante balaustra in stile liberty formata da oltre 4.000 colonnine. Questa sua composizione le conferisce un fascino che viene definito “metafisico” e ne fa lo scenario più suggestivo per foto ricordo, set fotografici o semplicemente per osservare il tramonto o il mare in tempesta.
Nell'area della terrazza, un tempo sorgeva un fortilizio facente parte del sistema difensivo della costa, che rappresentava una delle tappe della “Via dei Cavalleggeri”. Nel forte infatti alloggiava un distaccamento dei cavalleggeri del Granduca per impedire il contrabbando e garantire la sicurezza sanitaria degli sbarchi. Dopo l'Unità d'Italia fu smantellata.
La terrazza così come la conosciamo ora venne trasformata in una “ grande piazza” sul mare a partire dal 1925 su progetto dell'ingegner Enrico Salvais con la collaborazione di Luigi Pastore.
Qui fu costruito inoltre tempietto rotondo con una calotta sorretta da colonne circolari, il Gazebo destinato alle esecuzioni musicali, che fu gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e restaurato negli anni novanta.
Nel dopoguerra fu notevolmente ampliata verso nord utilizzando le macerie del centro cittadino distrutto dai bombardamenti, assumendo quella configurazione sinuosa che la caratterizza ancora oggi: proprio allora fu dedicata al compositore livornese Pietro Mascagni.