Il film Ovosodo risale al 1997 e ha proiettato alcuni aspetti della realtà livornese sotto i riflettori nazionali.
Il titolo del film diretto da Paolo Virzì fa riferimento a un quartiere del centro di Livorno, chiamato Ovosodo per via delle maglie bianco-gialle indossate durante il Palio Marinaro, anche se nella realtà il protagonista della pellicola Piero Mansani risiede nel quartiere Barriera Fiorentina e alcune scene ambientate a Ovosodo sono state girate in questo quartiere, uno dei più popolari della città.
Geograficamente il quartiere Ovosodo corrisponde al centro storico di Livorno, includendo la zona di Benci-Centro e del rione Magenta. Il nome deriva dai colori che lo rappresentano, il bianco e il giallo, che ricordano quelli dell’uovo sodo e che sono anche nella bandiera del quartiere che sventola durante le gare remiere. Il quartiere comprende alcuni dei luoghi principali della città come Piazza Grande, Piazza Cavallotti, il Mercato delle Vettovaglie, il Teatro Goldoni e la scuola Benci, progettata da Badaloni in pieno stile liberty, una delle più antiche di Livorno, che con una bella passeggiata possono essere facilmente riconosciuti perché compaiono tutti nelle riprese del film.
Nel film le vicende formative di Piero, un ragazzo che vive in un rione alla periferia di Livorno, sono ambientate sullo sfondo di caratteristiche ed abitudini tutte livornesi: vi sono il rapporto con il mare, l’ironia graffiante, la vivace anima popolare, ma anche la realtà industriale e il contrasto sociale.
Il film ha grande successo di critica e pubblico: alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia del 1997 riceve il Gran Premio Speciale della Giuria, e viene premiato anche ai David di Donatello del 1998.