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Persona

Pietro Mascagni

Ma chi fu il musicista e compositore a cui fu intitolata la Terrazza metafisica più famosa di Livorno se non d’Italia?

Pietro Mascagni fu un autentico livornese: nato nel 1863 da una famiglia conosciuta ma non benestante né altolocata (il padre era un rinomato panettiere) fu avviato agli studi liceali, ma scelse la musica, diplomandosi all’Istituto musicale di Livorno. Da qui, entrò nel Conservatorio di Milano, dove però si scontrò con il direttore. Questo lo portò alla scelta di abbandonare gli studi e seguire varie compagnie in giro per i teatri d’Italia come direttore d’orchestra, in condizioni economiche modeste.

Nel 1887 la città di Cerignola nominò Mascagni "Maestro di suono e canto" nella Filarmonica ed da quel momento oltre al comporre Mascagni si occupò anche di insegnamento.

Ma la svolta era dietro l’angolo: nel luglio del 1888 si iscrisse ad un concorso indetto dalla casa editrice Sonzogno per la composizione di un'opera. Cavalleria Rusticana, che fu completata l'ultimo giorno valido per l'iscrizione al concorso, si piazzò tra le prime tre su 73 partecipanti, e nel 1890 debuttò al Teatro Costanzi di Roma, ottenendo un successo clamoroso di pubblico e vincendo il concorso.

Il successo cambiò definitivamente la vita di Mascagni.  Come direttore d'orchestra diresse sei concerti alla Scala di Milano, tra cui la Patetica di Pëtr Il'ič Čajkovskij, inedita in Italia. Nel novembre del 1898 fu di nuovo al Teatro Costanzi di Roma per dirigere la prima di Iris.

Dal 1899 al 1900 intraprese una tournée in qualità di direttore d'orchestra che lo portarono a esibirsi a Pietroburgo, Vienna e negli Stati Uniti, ottenendo fama mondiale. Seguirono altre tournée in Europa e negli Stati Uniti e in Sud America. Nel 1903 assunse la carica di direttore della Scuola Nazionale di Musica di Roma, alla quale affiancò, a partire dal 1909, anche la direzione artistica proprio del Teatro Costanzi.

In questi anni Mascagni compose altre opere, senza mai riuscire a replicare il successo di Cavalleria Rusticana. Per questo motivo lo si è accusato di essere un “one opera man”, ovvero un artista che non è stato più in grado di proporre capolavori dopo il primo.

In realtà Mascagni è stato un musicista prolifico ma soprattutto eclettico: prima verista, ma poi decadente (che si ispirava al simbolismo, all'esotismo e al dannunzianesimo) e, più tardi, espressionista: un coraggio ed una sperimentazione del nuovo che ne fecero un artista non pienamente compreso.

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