Approfondimento Il negoziante in Banco
acquaforte
sec. XVIII
1793
Antonio Piemontesi
mm 277 x 365 ; 480 x 598 (con cornice)
Si tratta della più preziosa testimonianza iconografica sul funzionamento della Stanza dei pubblici pagamenti. Acquistata prima del 1927, quando per la prima volta fu segnalata tra i beni di proprietà camerale, è l'opera più significativa ed emblematica della sede livornese della Camera di Commercio, e delle sue origini: considerata molto rara, un'analoga stampa è conservata nella collezione livornese di Piero Frati.
L'iscrizione che accompagna l'immagine ricorda l'accoglienza e la prosperità mercantile del cosmopolitismo portuale della città di fine Settecento, in cui la “Stanza” svolse compiti rilevanti per la tutela dei mercanti nell'ambito dello sviluppo commerciale di Livorno.
Gli impiegati sono colti nel lavoro giornaliero: c'è chi ascolta e consiglia i mezzani, chi attende e chi conta. La foggia degli abiti e l'ambiente sono raffigurati con minuzia, la descrizione è talmente particolareggiata da fornire un repertorio delle suppellettili e di quanto era utilizzato per lo svolgimento del lavoro. Sulle pareti sono appese le carte geografiche della Spagna e dell'Italia, con al centro la Pianta della città con dieci vedute dei luoghi principali. Sulle pareti erano disponibili le mazzette relative ai Conti di fuori Cassa, alle Note di vendita, ai Prezzi dei Turni, alle Patenti di Dogana, alle Note dei Cambi, alla Portata di Fuori e alla Portata di Pezza. Incorniciate, come quadri alle pareti, erano ben visibili le tabelle degli Usi e dei termini dei pagamenti delle lettere di cambio in Livorno, della Corrispondenza dei cambi, del Valore della moneta forestiera. La scaffalatura conteneva ordinatamente tutti i carteggi dei conti saldati e da saldarsi.
Lo scrivano, lo stimatore, il camerlengo, il massaio, il garzone erano alcuni tra i lavoratori impegnati nel disbrigo delle faccende giornaliere della Stanza, che godettero di una posizione sociale di tutto rispetto.