ePrivacy and GPDR Cookie Consent by TermsFeed Generator

Carbonai o operai maremmani
Tappa

Opera

Carbonai o operai maremmani

Giovanni Fattori, 1900. Olio su tavolo, 32 x 19 cm

La piccola tavola, quasi un monocromo color della terra, è interamente occupata dal muro ravvicinato di una povera casa “bucato” da un nero arco e da una finestra. Sulla soglia, due uomini sporchi e stanchi, forse appena rientrati da giorni di lavoro, si appoggiano al muro. I loro volti sono nascosti da neri cappelli a falde larghe; hanno pesanti scarponi, pantaloni di velluto marrone come le giacche appoggiate sulle spalle, le camicie blu legate al collo dal foulard rosso, probabilmente in origine di valore politico, e strette in vita da una fascia marrone: è il tipico abbigliamento del lavoratore maremmano, cioè della campagna della Toscana meridionale e del Lazio settentrionale, in particolar modo del carbonaio. Tra di loro, un bambino sbuca dall’interno della casa, aggrappato alle gambe dei grandi.

I carbonai, mestiere antico diffuso in Maremma e in molte altre zone, oggi quasi del tutto scomparso, trasformavano il legname in carbone vegetale. In “piazze” in mezzo ai boschi veniva costruita la “carbonaia”, un cumulo di legname di circa due metri con in alto un foro dal quale veniva inserita brace ardente: il legno iniziava così a “buriare”, a “cuocere”.

Con l’aiuto di grandi zappe e “corbelli”, cioè rastrelli di legno, il cumulo veniva ricoperto da uno strato di fogliame e terra ben pressato. Nell’ambiente con pochissimo ossigeno per la compatta copertura, con il fumo che fuoriusciva dal foro in alto, la combustione del legno durava giorni e notti. Al termine, smontata la carbonaia, a terra rimaneva il carbone, ormai freddo, che veniva radunato e imballato.

Dai boschi il carbone vegetale (da non confondere con il carbon fossile o coke) giungeva ai magazzini dei centri vicini, dove insieme alla legna veniva venduto per cucinare e riscaldare. È utilizzato ancora oggi in ambito gastronomico, soprattutto per la cottura della carne su griglie.

 

[Tratto da percorso Lavoro, a cura di Sara Bruni, in Nel/Col/Dal Museo civico Fattori di Livorno: opere, percorsi, link. Guida al progetto didattico, a cura di Antonella Gioli, Sillabe s.r.l., Livorno, 2016]

Esplora l'itinerario

  • Sulle orme degli antichi mestieri
    Storia
  • Museo civico Giovanni Fattori
    Museo
    • La raccolta delle olive
      Opera
    • Carbonai o operai maremmani
      Opera
    • Funaioli
      Opera
    • Mandrie Maremmane
      Opera
    • Cenciaiole livornesi
      Opera
    • Il mercato di Livorno
      Opera
    • Allegoria del lavoro
      Opera
  • Pinacoteca Carlo Servolini
    Museo
    • Carlo Servolini: I funari, 1920 ca.
      Opera
    • Carlo Servolini, Risicatori livornesi, 1940
      Opera
    • Anchise Picchi L’incendio degli sterpi, 1959
      Opera
    • Anchise Picchi, Falciatori, 1960
      Opera
    • Anchise Picchi La fienaiola, 1963
      Opera
  • Museo della vita e del lavoro
    Museo
    • Antico aratro
      Opera
    • Filtro per mosto
      Opera
  • Museo della civiltà del lavoro
    Museo
    • Grandi macchinari
      Opera
    • Vita quotidiana
      Opera
  • Antica Falegnameria
    Tappa
    • Strumenti da lavoro
      Opera
    • Strumenti da lavoro
      Opera
  • Museo della Miniera
    Museo
    • Macchinari e strumenti
      Opera
    • La vita nella miniera
      Opera
  • Tenuta di Alberese
    Tappa
    • Buttero a cavallo
      Persona
    • Mandrie maremmane
      Opera
    • Selleria
      Opera
  • Memorie Sommerse e Maestri d'Ascia
    Tappa
    • Maestri d'Ascia
      Opera
    • Modellino
      Opera