Il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” custodisce nelle sue sette sale la storia dell’antica Vatl, raccontata dai reperti provenienti dai quartieri della città, dalle necropoli e dal territorio di Vetulonia, a partire dalla fase villanoviana, con urne e oggetti provenienti dalle caratteristiche tombe a pozzetto, la cui ricchezza fu ereditata e ampliata dalla città etrusca e dalle sue aristocrazie orientalizzanti, che la ostenteranno in magnifiche tombe monumentali e in corredi principeschi, rilucenti degli ori prodotti nelle botteghe cittadine. Gioielli decorati a sbalzo, a filigrana e con la tecnica del pulviscolo, invenzione della maestria orafa locale, si accompagnano nei corredi e nelle vetrine del Museo a maestose creazioni in bronzo, ai buccheri, alle ceramiche d’importazione, ai rari oggetti egiziani. Se la città vive forse un momento di crisi tra V e IV secolo a.C., Vetulonia risplende nuovamente dal III secolo a.C., dopo la conquista romana di questa porzione di Etruria e delle sue città. Nuovi quartieri sorgono all’interno del tessuto urbano, le cui case aristocratiche restituiscono fregi in terracotta, bronzetti raffinati, grandi orci per la conservazione degli alimenti, visibili nelle sale al piano terra del Museo. La città in questo periodo batte moneta, con sopra i simboli del mare per antonomasia, delfini e tridenti. Sarà proprio grazie ad alcune monete regalate a un dottore di paese, innamorato dell’archeologia, Isidoro Falchi, che Vetulonia, di cui durante il Medio Evo si persero memoria e nome, verrà riscoperta sul finire dell’Ottocento.
Inaugurato nel 2000, il Museo si è arricchito a partire dal 2004 di nuove storie e nuovi reperti di grande pregio concessi in deposito dalla Soprintendenza o donati da privati cittadini. Un percorso d'avanguardia, destinato al pubblico dei non vedenti ed ipovedenti, è stato allestito dal 2005 ed include la possibilità di attuare laboratori tattili con reperti autentici. Il museo è accessibile a tutti ed è dotato di guide podotattili, totem multisensoriali con stampe 3d di alcuni oggetti e video in LIS, mappe audio tattili e aderisce dal 2017 al progetto “Musei per l’Alzheimer”.