Seguendo un percorso semplice, arricchito dalla presenza di scorci panoramici mozzafiato, i visitatori possono andare alla scoperta della parte alta della città di Populonia, che può essere visitata in autonomia, avvalendosi della pannellistica presente, o usufruendo della visita guidata compresa nel prezzo del biglietto, che si ripete a cadenze regolari nel corso della giornata.
Il percorso di visita dell'Acropoli conduce i visitatori di fronte ai resti degli importanti templi romani che si affacciavano su una grande piazza situata al centro della città antica. Superata l'area dei templi, si costeggia la via sacra lastricata che conduce a una grande domus e all'Edificio delle Logge, imponente terrazzamento che costituiva la base su cui si articolavano altri ricchi ambienti. Per adesso gli scavi hanno portato in luce un ninfeo e una terma, facenti parti di un santuario dedicato alla Dea Venere, ma le nuove ricerche potrebbero portare altre novità.
L'itinerario continua con un percorso naturalistico che permette di raggiungere la sommità del promontorio, dove è possibile costeggiare l'antica cinta muraria della città, con viste panoramiche a tutto tondo sulla costa settentrionale e sull’isola d’Elba, per poi arrivare all'area dove si trovano le tracce del primo insediamento etrusco di Populonia, dove la fisionomia delle antiche capanne in materiali deperibili è ben rievocata dalla cosiddetta Casa del Re.
Grazie ad un progetto finanziato da Arcus/Ales, l’area dell'Acropoli di Populonia è stata oggetto di grandi interventi di restauro volti a favorire la fruizione e la leggibilità dell'area: seguendo il percorso di visita è possibile vedere la ricostruzione del basamento di uno dei templi della fase romana, costeggiare le mura della fase etrusca, nonché ammirare la pregevole fattura dei pavimenti musivi che decorano la domus e il santuario.
(fonte:http://www.parchivaldicornia.it/it/cosa-vedere.html#sancerbone)
L’Acropoli si affaccia sulla splendida Rocca.
La rocca rinacque come castello medievale nel Trecento, dopo secoli di abbandono dell'abitato. Le forme attuali mostrano una struttura transitoria, tra l'edilizia medievale e la fortificazione alla moderna di fine del quattrocento: se i lati affacciati sui dirupi della collina vennero dotati tutt'al più di contrafforti, essendo improbabile una cannonatura a tale altitudine, quello rivolto alla strada venne dotato di un mastio semicircolare, dalla solida basa, dotato di feritoie e merlatura ghibellina.