Il grande quadro ci porta nella Maremma toscana, la campagna limitrofa al mare, che è sullo sfondo, sulle cui dune sabbiose crescono elicrisi, a sinistra con i fiori gialli, e gigli di mare, in basso in primo piano, non ancora fioriti. Al centro, in sella a un massiccio cavallo di razza maremmana “montato” con i finimenti tipici della doma “a mazzetto”, un “buttero” guida una numerosa mandria di bianche vacche maremmane dalle grandi corna. Altri due sono più indietro, tra il bestiame. Hanno tutti l’abbigliamento tipico del buttero: cappello scuro, panciotto e giacca di velluto, cosciali in pelo; in mano, il lungo “pungolo” in legno di crognolo con punta di ferro.
I butteri erano i “mandriani” a cavallo delle tenute di Maremma, e passavano gran parte della loro vita con le mandrie: le guidavano durante i pascoli e le transumanze, cioè gli spostamenti stagionali dalla costa verso i pascoli delle montagne del Casentino; eseguivano la “merca”, cioè la marchiatura di ogni capo con un segno di riconoscimento attraverso un ferro incandescente; le radunavano con “l’acciaia”, il lazzo toscano. Ogni buttero lavorava insieme al suo cavallo maremmano, di cui si occupava sin dalla doma.
Legati a tradizioni, usi, aneddoti fortemente radicati nel territorio maremmano, sia toscano che laziale, i butteri furono protagonisti anche di un incontro con il Nuovo Mondo: nel 1890 il famoso cowboy americano Buffalo Bill, per la prima volta in Italia con il suo spettacolo Wild West, sfidò a Roma i butteri dell’Agro Pontino in gare di abilità a cavallo, dalle quali uscì sconfitto. Forse per questo nella sua seconda tournée del 1906, con tappa anche a Livorno, evitò di rilanciare la sfida.
I butteri furono attivi in Maremma, insieme ai “vaccari” e ai “bestiai”, sino al 1950, quando la Riforma agraria mise fine ai latifondi e, di conseguenza, ai grandi allevamenti bradi. Oggi i butteri sono scomparsi anche dall’allevamento della vacca maremmana, sostituita dalle macchine nei lavori agricoli ma ancora apprezzata per la sua carne. Durante manifestazioni ed eventi tradizionali, però, i butteri continuano a dare dimostrazioni di quella che era la loro vita e il loro lavoro in sella.
[Tratto da percorso Lavoro, a cura di Sara Bruni, in Nel/Col/Dal Museo civico Fattori di Livorno: opere, percorsi, link. Guida al progetto didattico, a cura di Antonella Gioli, Sillabe s.r.l., Livorno, 2016]