Eugenia Garsin, madre di Amedeo Modigliani, è un tassello chiave per comprendere l’ambiente in cui maturò il giovane pittore.
Eugenia, sposa giovanissima, a soli 15 anni, di Flaminio Modigliani, matrimonio definito a tavolino come di consuetudine dalle famiglie come un contratto vantaggioso, ha un temperamento forte e volitivo che matura lungo l’arco della sua vita, portandola ad essere l’anima dell’intera famiglia, anche economica, ed allo stesso tempo una fine intellettuale.
Eugenia cresce a Marsiglia, nel palazzo dei Garsin, e qui apprende non solo le lingue ma matura la propensione alla cultura e l’anima cosmopolita che trasmise sicuramente al figlio.
I Garsin sono una famiglia di ebrei sefarditi, per i quali la cultura aveva un valore centrale, colti e cosmopoliti. Anche Eugenia, come suo padre Isacco, va orgogliosa di questo bagaglio, sostenendo di discendere addirittura da Spinoza. Pur essendo uomini d’affari, i Garsin considerano la cultura però la vera ricchezza.
Nel 1884, a Livorno, Eugenia ha già 3 figli dal marito Flaminio: Giuseppe Emanuele, Margherita e Umberto. Eugenia è incinta del quarto figlio, Amedeo, quando il tracollo economico travolge i Modigliani, a causa del brusco calo dei mercati finanziari relativamente alle attività minerarie in cui erano impegnati e che li porta a dichiarare bancarotta, ed agli onerosi “contratti nuziali” sottoscritti dalla famiglia. Eugenia perde ogni cosa, e solo il celebre escamotage del parto permise ai familiari di salvare qualcosa. Amedeo, dunque, nasce in un momento disperato per la famiglia.
È però in questo momento che lo straordinario temperamento di Eugenia riesce ad emergere, a discapito della personalità molto meno forte del marito. Eugenia apre una scuola di lingue insieme alla sorella Laura, e saranno le risorse derivanti da questa attività che permetteranno alla famiglia di ritornare in affari.
Grazie al suo coraggio e spirito di iniziativa, dunque, negli anni successivi la famiglia si dedica al commercio dei “cedri e scorze d’arancia” ottenendo di nuovo lo status sociale e la disponibilità economica di prima del tracollo, ma questa volta è Eugenia direttamente impegnata nell’attività di famiglia, insieme al cognato Alberto.
Eugenia non è però solo una donna d’affari: è anche molte altre cose. Fine intellettuale apprezzata in società, scrive libri che saranno pubblicati a nome di altri negli Stati Uniti e traduce in francese le poesie di D’Annunzio. Ha un legame d’elezione con il suo ultimogenito, Amedeo, a cui è affine per molti motivi; sarà Eugenia ad occuparsi personalmente della sua educazione, e quando la salute cagionevole non permette al ragazzo di proseguire il liceo, è Eugenia che gli permette di iniziare il suo apprendistato da pittore, indirizzandolo ed incoraggiandoli verso quest’arte.
(Fonte: "Modigliani" di Meryle Secrest)